L'altra Germania: anarchici e sindacalisti prima di Hitler

L'altra Germania: anarchici e sindacalisti prima di Hitler

Presentazione del volume L'anarcosindacalismo in Germania. Affermazione, ascesa e declino (1892-1923), Malamente, 2024 di Hartmut Rübner, in collegamento dalla Germania. Con David Bernardini. A seguire, dalle ore 20:30 cena di autofinanziamento BOAB. Organizzano Biblioteca Elio Xerri e Edizioni Malamente.

Il testo è la traduzione di un saggio del 2024 di Hartmut Rübner, tra i ricercatori più attivi sulle correnti libertarie del movimento operaio in Germania. Il suo scritto, aperto da una prefazione di David Bernardini, permette di comprendere le coordinate fondamentali della storia dell’anarcosindacalismo tedesco fino all’avvento del nazismo. Il movimento anarchico è sempre stato in Germania minoritario, trovandosi di fronte il più potente partito socialdemocratico del mondo, a eccezione per il breve periodo rivoluzionario tra il 1919 e il 1922 in cui riuscì a raggiungere i centomila iscritti. Tuttavia il suo caso è di interesse perché, in quella fucina sociale che fu la Repubblica di Weimar, la Freie Arbeiter-Union Deutschlands (FAUD) rappresentò un’alternativa all’autoritarismo delle altre forze politiche. Per l’anarcosindacalista FAUD la trasformazione radicale in senso socialista e libertario della società prevedeva la gestione dei mezzi di produzione da parte delle Federazioni industriali, mentre le Borse del lavoro avrebbero organizzato il consumo e assunto le funzioni amministrative proprie dello Stato. La rivoluzione diventava perciò sia obiettivo ultimo sia qualcosa a cui si poteva dare forma nell’immediato. La FAUD fu allo stesso tempo sindacato rivoluzionario e centro pratico-educativo, combinando l’azione diretta sui luoghi di lavoro alla formazione di cooperative di produzione e di abitazione, di associazioni di consumatori, di scuole libere, di due case editrici e di pratiche di mutuo appoggio tra donne.